domenica 3 aprile 2016

LETTERA APERTO AL LADRO

Caro ladro di dati, se dici di essere APPLE chiedendo i miei dati personali e cominci con "AVVISSO IMPORTANTE" la tua carriera è destinata a finire presto sallo 
Emoticon tongue

giovedì 31 marzo 2016

IL CASSETTO CHIUSO

Lo apriva raramente, dentro c'era la morte. 
Sapeva che non avrebbe vinto ma ogni volta ci sperava e ogni volta perdeva.

lunedì 28 marzo 2016

UN'ALTRA DONNA

Lo guardava senza ostilità, un corpo magro dal viso smunto una volta amico, disteso sul tavolo di cristallo.  
"Un'altra donna" pensò, era incredibile come solo le donne riuscissero a deluderla così.
Con l'abilità acquisita nel tempo cominciò ad avvolgerla nel cellofan, prima i piedi e poi su a salire.
La bocca fu l'ultima cosa che sigillò e lo fece con estrema cura, non avrebbe sopportato nessun altro sospiro di stupidità.
Finito il lavoro la trasportò in soffitta accanto alla cicciona dai capelli posticci.
MICRONOIR

domenica 27 marzo 2016

COLLOQUI SURREALI


"Ciao".
"Arieccoti".
"Mi dispiace per la tua amica".
"Dici sempre così ma sei un'ipocrita , ti porti via sempre tutti".
"Sai che non dipende da me. Ti volevo chiedere se volevi essere mia amica".
"Amica della Morte? Tu non stai bene."
"Anche tu sei come gli altri, non sai vedere oltre".
"Oltre cosa, oltre le lacrime e il dolore oppure intendi oltre la vita nell'aldilà?
"L'aldilà non esiste e io non porto via io lascio. Pensa a tua padre per esempio, quando è morto?
"Sono passati quasi quarant'anni".
"Già, lo ricordo, era un bell'uomo, un uomo di valore e tu ancora oggi vivi nel sentiero che lui ti ha tracciato. Come ti dicevo io lascio molto di più di quel che porto via "
"Ci penserai?"
"Ci penserò!"




In memoria dei miei amici che hanno lasciato molto a me e a tutti.

venerdì 25 marzo 2016

A1 ROMA - MILANO


Guardò nello specchietto retrovisore,.
"Il solito imbecille incollato al culo della sua auto a 180 km all'ora " pensò infastidita.
Sbuffando mise la freccia e tornò nella corsia di destra.
Il suv nero la superò, incrociò lo sguardo del guidatore.
"Niente male " sussurrò mentre ingranava la marcia per superarlo.
Giocarono a rincorrersi per un po' poi lei rallentò ed entrò nella piazzola Badia est.
La conosceva: grande, poco frequentata, perfetta per quel che voleva fare.
Parcheggiò vicino al boschetto, il suv fece altrettanto.
Rimase in macchina ad aspettare, lo vide scendere e andare verso di lei con un sorriso malizioso, anche lei sorrise.
Lo prese in pieno, fu facile, neanche tentò di scappare.
"Ecco, vediamo se questa volta hai imparato che non tenere la distanza di sicurezza è pericoloso"
Lo seppellì nel boschetto, insieme agli altri.
MICRONOIR ...

lunedì 27 aprile 2015

Vengo domani

Va bene che era solo lunedì ma lei era già in fibrillazione. 
Sabato,per la gara di cucina, avrebbe fatto una torta.
Lo sapevano tutti che era bravissima a fare i dolci ma senza il suo forno non aveva speranza. 
L'assistenza aveva promesso un tecnico per la mattina successiva.
Alle tre del pomeriggio richiamò.
Una gentile signora si scusò e le fissò un altro appuntamento per mercoledì.
Il giovedì le dette direttamente il cellulare del tecnico.
Arrivò il sabato mattina.
"Ah signo' qui bisogna cambiare un pezzo. Devo tornare lunedì. "
Beh avrebbe cambiato piatto pensò Giovanna mentre accendeva il barbecue.
Le urla del deficiente non la infastidirono la puzza dei suoi peli bruciati invece si.

mercoledì 22 aprile 2015

Il traslocatore 2

IL TRASLOCATORE 2
Aveva diciannove anni quando decise di andare a vivere da sola.
Una grande conquista.
Non chiese aiuto a nessuno, lei era una donna orgogliosa.
Cercò sulle pagine gialle le ditte dei trasporti e scelse quella che costava di meno.
Attilio venne da solo.
Inscatolò tutto e poi si occupò di lei.
Quando andò via la lasciò in una pozza di sangue ma viva.
Cercò di dimenticare, non ci riuscì.
"Devi esorcizzare il tuo dolore" le consigliò il suo psichiatra e lei esorcizzò.
Affittò due villini, uno di fronte l'altro e ogni anno, il 22 aprile, organizzava un trasloco.
La sega a motore non la faceva mai imballare, "mi serve" diceva ed era vero, la utilizzava sempre.
Quando morì trovarono in uno dei due villini molti scatoloni.
Ognuno aveva il suo numero, tutto era in perfetto ordine: le braccia in salotto, le gambe in cucina e le teste in cantina.
Dei testicoli non si trovò mai nessuna traccia.

venerdì 17 aprile 2015

Venerdì 17



Lei non era superstiziosa ma un po' ci credeva, come tutti.
Quando capitava venerdì 17 in genere non usciva di casa ma quel giorno doveva farlo per forza, l'avvocato le disse che non poteva non presentarsi.
Prese il motorino, si calzò bene il casco in testa e si avviò.
Andò così piano che persino le biciclette la superarono.
"Non succede nulla" pensò . " Che stupida, io proprio io, così razionale, mi sono fatta condizionare da sciocchezze".
Arrivò soddisfatta davanti al tribunale, si tolse il casco legò il motorino al palo e si avviò sulle scale.
Il proiettile vagante la prese in pieno petto.

giovedì 16 aprile 2015

Il burocrate

"Ti prego, lasciami andare " mormorò l'omuncolo.
"Certo. Fai richiesta, scritta naturalmente "
Il burocrate la guardò stupito e terrorizzato.
Aveva visto quella donna tante volte lì in fila ad aspettare, sempre cortese, sempre paziente come poteva essersi trasformata così.,
"Vedo che non capisci " la voce tagliente di Caterina interruppe i suoi pensieri.
La donna gli andò vicino, sfilò dalla tasca un bisturi e gli tagliò un polso
"Puoi usare il sangue come inchiostro e il pavimento come carta".
Il poveretto scrisse le parole richieste.
"Mancano i dati anagrafici, così non è completa e poi non si legge bene, riscrivila " ordinò.
Gliela fece scrivere molte volte cancellandola ogni volta finché non fu perfetta.
"Ora va bene? " chiese l'ometto con le ultime forze rimaste.
"Si, ma sei fuori tempo massimo, è l'una e mezza e all'una e mezza vado in pausa pranzo puoi riprovare alle 4, se sei ancora vivo naturalmente" e così dicendo uscì tirandosi dietro la porta, sapeva che al suo ritorno avrebbe trovato un cadavere.

martedì 7 aprile 2015

I lucchetti dell'amore

I LUCCHETTI DELL'AMORE
Docente di storia amava la sua città profondamente e come poteva non amarla, Roma aveva tutto ciò che lei potesse desiderare: civiltà, cultura, arte .
Ogni mattina, per andare alla sua scuola , attraversava ponte Mollo conosceva ogni pietra, ogni leggenda di quel ponte.
Lo amava con quella passione che mai aveva destinato ad uomo. 
E poi arrivò quel demente.
Centinaia di ragazzi attaccarono i loro lucchetti per dirsi ti amo come se le parole o i baci non fossero sufficienti.
Sciocchi e analfabeti pensava ogni notte mentre con le cesoie liberava il suo amato da tanta bruttura.
Quella sera quella coppia arrivò mentre lei stava finendo.
La sbeffeggiarono, risero di lei e del suo amore.
Quando è troppo è troppo pensò mentre guardava il fiume ingurgitare un sacco pesante.
Quanto pesante? Quanto due giovani corpi e un centinaio di lucchetti.
Microracconti noir

domenica 5 aprile 2015

Una persona gentile



Lei era una persona generosa e gentile.
Aveva sempre un sorriso, una parola carina per tutti.
Era fatta così.
Quando Carmen le chiese in prestito la sua sciarpa preferita lei non esitò, neanche un momento.
Qualche giorno più tardi, gliela restituì, irrimediabilmente rovinata da una bruciatura.
Ascoltò le sue scuse, sorrise senza dire nulla , le persone educate si comportano così e lei era una persona educata.
Quando la polizia venne a prenderla si rese conto che non avrebbe dovuto lasciargliela intorno al collo, neanche da morta.


o forse così:


ERA UNA PERSONA GENTILE

Lei era una persona generosa e gentile.
Aveva sempre un sorriso, una parola carina per tutti.
Era fatta così.
Quando Carmen le chiese in prestito la sua sciarpa preferita lei non esitò, neanche un momento.
Qualche giorno più tardi , quando gliela restituì  rovinata da una bruciatura ascoltò in cortese silenzio le sue scuse, riuscì persino a sorriderle , le persone educate si comportano così e lei era una persona educata.
Quando la polizia venne a prenderla si rese conto che non avrebbe dovuto lasciargliela intorno al collo, neanche da morta.



domenica 29 marzo 2015

Il tuttologo

Parlava parlava parlava e di ogni cosa sapeva tutto 
Impossibile sfuggire. 
Gli uvaggi di un vino ? 
I costumi arabi?
Il funzionamento di una dinamo ? 
Lui sapeva e quando non sapeva una sbirciatina su internet e voilà la sua lezioncina era pronta. 

Ucciderlo vostro onore fu legittima difesa. 
Certo, avrebbe potuto trovare un metodo più rapido, 
 ma soffocarlo con le pagine dell'enciclopedia fu molto gratificante.

domenica 22 marzo 2015

Una VIP

Una VIP

Era molto religiosa , così religiosa che non mancava una messa, una benedizione,  un rosario.
Lei,  così intelligente e capace da aver conquistato dal nulla un marito ricco  e una posizione invidiabile ,  avrebbe certamente conquistato anche il paradiso, ne era certa.
Non poteva accettare nulla di meno del massimo,
  nella vita come nella morte.

Quando arrivò e le dissero che per i superbi doveva scendere al piano di sotto ci rimase piuttosto male.

mercoledì 28 gennaio 2015

Racconto della serie "La giornata dei morti con le orecchie".


L'aveva sedotto.
Nessuno era mai riuscito a rubargli la famosa ricetta delle polpette di coniglio.
Ma lei era bella, la più bella cuoca della città.
E così le rivelò il suo segreto.
Era una donna avida e meschina, vendette la sua ricetta ad una multinazionale di hamburger senza nessun riguardo per lui, per il loro - anzi - per il suo amore.
Le telefonò: "Vieni, in nome dei vecchi tempi, seppelliamo il passato, preparo delle polpette speciali"
Si erano speciali, la carne umana è così saporita.

SALDI


Era un vecchiaccio puzzolente. 
Lo so, non si parla così di una persona anziana, ma davvero era insopportabile.
Ogni volta che andavo al banco della frutta lo vedevo lì. 
Senza guanti toccava, massaggiava, odorava le arance, i pomodori, le mele ...
Per mesi l'ho rimproverato ma lui niente, faceva spallucce ,aspettava che mi allontanavo e ricominciava a tastare.
Si vostro onore, lo so che forse ho esagerato e so che anche inondare il banco di sangue è stata una brutta cosa ma l'accetta era in offerta da Leroy Merlin e io ai saldi non so resistere.

mercoledì 29 ottobre 2014

La Signora Nera


"Siediti. Voglio parlarti."
"Cosa vuoi?"
"Sei venuta ancora, non ti pare di esagerare?"
"Faccio il mio lavoro, te l'ho già spiegato e poi di che ti lamenti, il tuo amico non ha sofferto, non si accorto di nulla, dovresti essere felice".
"Ma che dici, hai portato via Francesco, io gli volevo bene, tutti gli volevamo bene. Hai visto la chiesa? Era stracolma di persone e molti di loro piangevano"
" Uffa. Sono millenni che faccio questo e tutte le volte ve la prendete con me, come se avessi qualche colpa. L'immortalità non è nei patti e voi ve ne dimenticate sempre ."
"E' vero, hai ragione. Ora però ti prego vattene. Ho bisogno di star sola, mi servono le lacrime per salutare, mi serve la solitudine per ricordare "
"Brava, questa è l'unica cosa che ha senso, ricordare le belle cose e portarle dentro di noi. Alla prossima amica mia".
"Alla prossima"

sabato 18 ottobre 2014

Henri Cartier-Bresson


Le scarpe che vanno a vedere le mostre sono così: basse, comode, alternative. 
Non vanno per sedurre ma per essere sedotte.

venerdì 17 ottobre 2014

Empatia


Se vuoi cacciare un pappagallo devi ragionare come un pappagallo.

Cit : Orazio (non il poeta ma il gatto di mia sorella)

martedì 29 luglio 2014

Oscar

È uscito il testo originale di Dorian Gray 
Nella recensione c'è scritto che "è molto diverso. più breve, più inciso, più libero". 
Lo segnalo a chi ama le cose non modificate.  

Paperback Mondadori 219 pagg euro 12


lunedì 5 maggio 2014

Poesie

Questa poesia era scritta su un foglio attaccato su un muro in centro a  Firenze ...
Meglio direi  di "cucciola ti amo".

Mirò

Rifacendo Mirò

giovedì 1 maggio 2014

Victoria


Lo sposo maledetto

Giovane, intraprendente lei aveva molti pretendenti ma come sposo scelse lui poiché era l'unico che la faceva sentire bene. 
Era certa di dominarlo,  il rancore non era  poi così cattivo nè intelligente, ma così non fu.
Lui la divorò.
Rimasero di lei solo i capelli posticci, posticci come il suo cuore.

sabato 1 febbraio 2014

Il ladro

Lui rubava sorrisi.
Cominciò per gioco alle elementari con il suo compagno di banco, fu facile bastò distruggergli il suo gioco preferito.
La sua carriera proseguì alle medie e poi al liceo. Era diventato davvero bravo, riusciva sempre a scovare il punto debole di tutti.
Decise di farne un lavoro.
Sciocchi, invidiosi, mediocri lo chiamavano e lui, dietro compenso, rubava i sorrisi di chiunque.
Talvolta lo faceva anche gratis, così per il gusto di farlo.
Quando morì molta gente sorrise ma lui ormai da dentro la bara non poté approfittarne.

La Signora Nera

La morte arrivò.
Le persone accanto al letto della donna la guardarono con ostilità.
“Perché ci hai messo così tanto? Le hai dato tempo di distruggerci”.
“Era il suo destino. Io non decido “.
La donna sul letto guardò le sue vittime e poi si rivolse alla signora nera:
“Ancora una parola per favore”.
Si girò verso le persone che l’avevano servita per tutta la vite e mormorò : “Siete i soliti ingrati “.
Poi andò via. Per sempre.

lunedì 27 gennaio 2014

Non capiterà spesso


"Siamo tante ,  non capiterà spesso. Devi stare tranquilla. 
Ricordati solo che quando sarai sola  con lui l'unica cosa che devi fare è dargli piacere .
Non devi parlare,  fai solo  tutto quello che ti chiede  e  soprattutto  non lo sfidare,  quando si  arrabbia le  sue punizioni sono terribili."
Terribili . Raya  pensò  a  Leena il  suo amore,  seppellita viva solo perché non aveva abbassato lo sguardo.
Per lei , non più vergine,  fu difficile entrare nell'harem ma quando sei bella  gli uomini si corrompono con facilità. 
E ora era lì seduta su cuscini di seta ad aspettare.  Il veleno lo aveva scelto con cura , anche lei sapeva dare punizioni terribili.  

La rinascita



Un bel mantello grigio, unghie ritrattili,  un cuscino comodo. 
Adoro reincarnarmi  in un gatto.  
Nella mia vita precedente  ero una schiava,  non una schiava qualsiasi ero la" preferita". 
Ma  Laara  voleva il mio posto e mi ha avvelenato la maledetta. 
Era un'amica e non ha esitato. 
Sorpresa, dolore e odio si mescolano e portano il desiderio di vendetta. 
È  solo questione di tempo,  nessuna preferita vive a lungo nell'harem,  solo la sciocca non lo sa. 
Io aspetto. 
Ho tempo, anzi,  ho molte  vite di tempo. 


Pennellina versione noire. 

Amici

Per inciso ...

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